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27 giu 2025 15:34 giugno 2025

La sovranità digitale nel decennio 2020-30

Risultati e prospettive per l’UE a metà del percorso. Come ridurre le dipendenze tecnologiche e garantire un’autonomia digitale basata sui valori europei.

La sovranità digitale nel decennio 2020-30

Focus

La Commissione Europea ha appena pubblicato il report 2025 sullo stato del Decennio Digitale, che analizza il livello di avanzamento della trasformazione digitale nell’UE a metà del percorso verso gli obiettivi 2030.

Il documento analizza i progressi compiuti dai Paesi dell’Unione, propone raccomandazioni su come agire per compensare le lacune e monitora l’applicazione della Dichiarazione Europea dei Diritti e Principi Digitali.

Il report esplora i fattori trainanti e le sfide, incluso il sempre più complesso panorama geopolitico, la crescita dell’AI generativa e il suo impatto sulla competitività e sui consumi energetici dell’Area. A questo si aggiungono le persistenti dipendenze strategiche che minacciano la sicurezza economica e la sovranità tecnologica dell'UE, in particolare nei settori dei semiconduttori, del cloud, delle infrastrutture dati e delle tecnologie per la sicurezza informatica.

Se da un lato si registra uno stato di avanzamento medio più veloce rispetto alla tabella di marcia stabilita, dall’altro si vedono lacune significative negli spazi tecnologici più avanzati, come il numero di Edge Node e l’adozione dell’AI da parte delle imprese, e nella capacità di innovazione, esemplificata da un numero di Unicorni che in tutta l’UE si attesta attorno alle 285 unità fondate negli ultimi cinque anni e in Italia è ancora talmente limitato da non avere rilevanza statistica.

Tutto questo sottende la centralità della sovranità digitale nel mantenimento della competitività dell’Unione sullo scacchiere globale e per ottenere questo obiettivo, la Commissione Europea ha delineato tre linee guida fondamentali:

  • Investimenti pubblici e privati e un migliore accesso al capitale di rischio per le aziende dell'UE al fine di promuovere l'innovazione e ampliare le tecnologie strategiche.
  • Riforme strutturali per rafforzare e integrare il mercato unico, garantendo la sovranità tecnologica ed economica, in particolare nei settori della connettività e dei servizi pubblici.
  • Semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi, con l’obiettivo di ridurre le complessità inutili e creare un ambiente più innovativo e competitivo.

Un passaggio chiave della sovranità digitale del continente è la conquista di una posizione reale tra i leader del settore AI, a tutti gli effetti oggi un duopolio tra Stati Uniti e Cina; il raggiungimento di questo risultato poggia sui seguenti sette pilastri:

Se i primi due non possono prescindere da un intervento pubblico in termini di investimenti e normative, gli altri cinque offrono una grande occasione alle imprese che investono e operano nell’Unione Europea per dare il proprio contributo attraverso il loro lavoro di ricerca e sviluppo, di contributi alla formazione a livello scolastico e universitario, di definizione di standard di settore e – non ultimo – di implementazione di standard etici efficaci a tutela del pubblico.

Dalla sovranità digitale passa non solo l’indipendenza e la competitività dell’UE ma anche la capacità di creare un contesto di progresso sociale, economico ed etico per tutti i cittadini, anche al di fuori dell’Unione.

Tre domande a 

 

  • Danilo Lissoni, Head of Marketing & Communication, NTT DATA Italia

 

Questo mese ospitiamo Danilo Lissoni, che ci porta la propria esperienza e il proprio punto di vista sulla sovranità digitale e su come un approccio alla persona, unito a una cultura aziendale solidamente caratterizzata, porti valore agli individui e ai mercati.

In un’Europa che punta a rafforzare la sovranità digitale e la tutela dei dati personali, quale ruolo gioca un marketing People-Based per costruire relazioni più trasparenti, personalizzate e responsabili con le persone e quale valore porta una multinazionale che affonda le proprie radici in una cultura di business come quella giapponese?

In un’Europa sempre più orientata alla sovranità digitale e alla tutela dei dati personali, il marketing People-Based rappresenta una leva strategica per costruire relazioni autentiche, trasparenti e responsabili con i consumatori. Questo approccio, centrato sull’individuo e non sul dispositivo o sul canale, consente di:

  • personalizzare l’esperienza in modo etico, utilizzando i cosiddetti first-party data raccolti con il consenso esplicito dell’utente
  • rafforzare la fiducia, grazie a una comunicazione trasparente sull’uso dei dati e a un controllo effettivo da parte dell’utente
  • ottimizzare le performance di marketing, riducendo la dispersione e aumentando la rilevanza dei messaggi.

In questo contesto, una multinazionale con radici nella cultura giapponese del business può portare un valore distintivo. La cultura giapponese è storicamente fondata su principi come i seguenti

  • Rispetto e centralità della persona (omotenashi)
  • Visione strategica di lungo periodo e attenzione alla sostenibilità
  • Precisione e qualità del servizio.

Questi valori si traducono in un approccio al marketing che privilegia la relazione di lungo periodo rispetto alla conversione immediata, e che mette al centro il benessere del cliente. In un’epoca in cui i consumatori europei sono sempre più attenti alla responsabilità sociale e digitale delle aziende, questa visione può diventare un vantaggio competitivo.

In sintesi, il People-Based marketing, se integrato con i valori della cultura giapponese, può diventare un ponte tra innovazione tecnologica e umanesimo digitale, contribuendo a costruire un ecosistema di fiducia tra brand e persone.

NTT DATA è sinonimo di innovazione tecnologica dirompente. Quali sono i valori che guidano la vostra visione e in che modo il padiglione all'Expo di Osaka li ha tradotti e raccontati in un’esperienza per milioni di visitatori?

Ciò che rende davvero distintiva la visione di NTT DATA è il sistema di valori profondi che guida ogni nostra scelta: centralità dell’essere umano, fiducia, sostenibilità e co-creazione del futuro. Questi valori non sono solo dichiarazioni ma si traducono in azioni concrete, come dimostrato dal nostro padiglione all’Expo 2025 di Osaka.

All’interno dell’Expo, il padiglione NTT ha offerto un’esperienza immersiva e trasformativa, progettata per ispirare speranza e immaginare una società futura più equa e sostenibile. Attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia come l’IOWN (Innovative Optical and Wireless Network), l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, abbiamo creato un ambiente in cui milioni di visitatori hanno potuto:

  • interagire con scenari futuri in cui la tecnologia migliora la qualità della vita quotidiana
  • comprendere il ruolo dell’ICT nella sostenibilità, dalla gestione intelligente delle risorse alla riduzione dell’impatto ambientale
  • vivere un’esperienza personalizzata, che riflette il nostro impegno verso una società del futuro centrata sulla persona.

Il padiglione è stato pensato non solo come una vetrina tecnologica ma come un luogo di dialogo e ispirazione, coerente con il tema dell’Expo: “Designing Future Society for Our Lives”.

In questo modo, NTT DATA ha dimostrato che l’innovazione non è fine a sé stessa ma è uno strumento per costruire un futuro condiviso, dove tecnologia e umanità si incontrano in armonia.

NTT DATA è un’azienda giapponese con un legame molto profondo alle sue radici culturali. C’è qualche insegnamento dalla filosofia giapponese che ora conosci e applichi quotidianamente nel tuo lavoro?

Assolutamente sì. Lavorare in NTT DATA significa non solo essere immersi in un contesto di innovazione tecnologica ma anche respirare ogni giorno i valori profondi della filosofia giapponese, che influenzano il nostro modo di pensare, collaborare e creare valore.

Sono tre i principali insegnamenti che derivano dalla filosofia giapponese che incontro quotidianamente

  • Il miglioramento continuo, Kaizen, che invita a non accontentarsi mai dello status quo, ma a cercare costantemente piccoli miglioramenti, sia nei processi che nelle relazioni. In ambito marketing, questo si traduce in una continua ottimizzazione delle strategie, nell’ascolto attivo del cliente e nella volontà di apprendere anche dai feedback meno positivi
  • Il rispetto e la centralità della persona, Omotenashi, che ci stimola a anticipare i bisogni delle persone con discrezione, rispetto e attenzione. Questo approccio sta trasformando il nostro modo di fare marketing: non più solo comunicazione, ma cura dell’esperienza del cliente in ogni punto di contatto
  • Per ultimo, un principio che già faceva parte del bagaglio dei miei valori personali, è quello dell’armonia, Wa, che ci ricorda che il successo nasce dalla collaborazione, dal rispetto reciproco e dalla capacità di costruire relazioni durature.

Questi principi non sono solo parte della cultura aziendale: sono strumenti concreti che ci aiutano a costruire un marketing più umano, responsabile e sostenibile.

News dal mondo social

Facebook: tutti i video caricati in piattaforma saranno Reels

Non sarà più necessario scegliere tra video o Reel e non ci saranno limiti specifici di durata o formato: Facebook trasformerà tutti i video caricati in Reels inserendoli nel feed dedicato.

Le linee guida di LinkedIn per ottimizzare il marketing B2B

LinkedIn ha pubblicato un report approfondito sugli approcci più efficaci nel marketing B2B, evidenziando quali aspetti delle strategie di comunicazione risultano maggiormente coinvolgenti e persuasivi agli occhi dei decisori aziendali.

Meta sperimenta nuovi strumenti pubblicitari con AI e funzionalità avanzate per la creazione di video

Meta sta testando, con alcuni brand partner, nuove opzioni adv basate su AI, come la creazione di video da immagini, l’inserimento del brand in video generati dall’AI e assistenti virtuali per rispondere ai clienti.

News dal mondo dell'editoria

Reuters presenta il Digital News Report 2025
Tra sfiducia e disconnessione, come si informano gli italiani? Il 17 giugno è stata presentata la versione italiana del Digital News Report di Reuters che fotografa come è cambiato il rapporto con l’informazione nel nostro Paese.

Rilasciata la classifica dei Top Brand di editoria online
Secondo i dati appena rilasciati da Audicom sistema Audiweb, ad aprile 2025 sono stati 44,5 milioni gli italiani dai 2 anni in su ad aver navigato su internet almeno una volta nel mese, utilizzando Smartphone, Tablet o Computer. La classifica mostra le nostre preferenze editoriali.

L’AI e il futuro dell’editoria

L’intelligenza artificiale sta cambiando l’editoria, dividendo gli autori tra chi la considera una minaccia per la professione e chi la vede come un’opportunità. Il dibattito è acceso tra rischi e benefici nel settore.

Lotta per la successione in Bertelsmann

I fratelli-rivali Carsten e Thomas Coesfeld sono in lotta per la successione del colosso mediatico tedesco Bertelsmann. Carsten, a capo delle operazioni di venture capital, tiene le fila di 370 investimenti. Thomas invece guida la divisione Bmg, quella discografica.

Best practice

Un press trip nel futuro con NTT DATA a Expo2025 Osaka

Questo mese, NTT DATA Italia ha portato un gruppo di giornalisti a visitare Expo2025 Osaka per offrire una visione di come l’azienda sta ridisegnando il rapporto tra umanità, tecnologia e ambiente.

Presso il Padiglione di NTT i media hanno potuto toccare con mano gli avanzamenti tecnologici che presto faranno parte delle nostre vite quotidiane: dall’infrastruttura IOWN per comunicazioni ultra-performanti, all’universo digitale di Another Me fino a FEEL TECH®, l’innovazione che rende possibile la trasmissione delle sensazioni fisiche.

La visita a Expo Osaka ha anche evidenziato la partecipazione attiva di NTT DATA a due eventi ospitati dal Padiglione Italia: l’iniziativa ‘Investing in Calabria’, promossa da Mimit e Invitalia, in una regione dove l’azienda ha attivato un proprio polo di sviluppo, e il talk ‘Invest in Puglia, the Region driving Smart Business Investments’.

Parola del mese

Repatriation
La repatriation indica il trasferimento dei carichi di lavoro dal cloud pubblico verso infrastrutture on-premises o private.

Le motivazioni che spingono le organizzazioni a intraprendere questa scelta sono diverse: una gestione dei costi spesso più prevedibile rispetto al cloud pubblico, prestazioni ottimizzate per workload che richiedono bassa latenza e, soprattutto, maggiori garanzie sul fronte della sicurezza e della sovereignty - ovvero la certezza che i dati siano soggetti esclusivamente alla legislazione del Paese in cui risiedono.

Quando un’organizzazione decide di riportare i carichi di lavoro su infrastrutture locali o private, lo fa anche per riaffermare la propria sovranità su dati, infrastrutture e processi strategici. In un contesto in cui i dati rappresentano un asset sempre più cruciale, il principio di data sovereignty assume un ruolo centrale.