Focus
Eppure, è tutt’altro che un nuovo concetto.
Basta tornare con la memoria a poche generazioni prima della nostra, o anche visitare un Paese in via di sviluppo, per constatare che la cultura del riuso, del riciclo e della riparazione faceva parte della vita quotidiana delle persone. Lo può testimoniare chiunque, da bambino, abbia usato come bicchiere il vasetto in cui era contenuta una “ben nota” crema spalmabile alla nocciola, questo dopo che la crema in questione era stata consumata in tempi sospettosamente rapidi.
L'importanza dell'economia circolare è evidente in un mondo dove le risorse naturali sono sempre più limitate e la pressione ambientale è in costante aumento. Questo modello non solo offre una soluzione per mitigare i problemi legati ai cambiamenti climatici e alla degradazione ambientale ma presenta significative opportunità economiche. Secondo vari studi, l'adozione di pratiche circolari potrebbe generare nuovi posti di lavoro e stimolare l'innovazione, contribuendo così alla crescita economica.
Si stima infatti che l’economia circolare possa creare fino a 200 nuove professioni e che anzi queste siano necessarie perché la transizione al nuovo paradigma avvenga con successo. Dal pianificatore di smart city all’addetto alla comunicazione agroenergetica fino all’auditor della circolarità, queste sono solo alcune delle professioni emergenti nate dall’economia circolare, che richiede interazione fra competenze diverse e un dialogo costante tra i vari settori aziendali e tra le filiere. Questo comporta una concezione ibrida del lavoro dove “ibrida” non sta a intendere una conoscenza superficiale di vari argomenti ma al contrario richiede di più: una professionalità più solida accanto al recepimento di altre dimensioni.
Tuttavia, la transizione verso un'economia circolare richiede cambiamenti sostanziali a livello di produzione, consumo e politiche governative. È fondamentale che le aziende ripensino i propri modelli di business, optando per design più sostenibili e strategie che favoriscano il riutilizzo e il riciclo dei prodotti a fine vita. Allo stesso tempo, i consumatori devono essere incoraggiati a compiere scelte più consapevoli, privilegiando beni duraturi e facilmente riparabili.
Il passaggio a un modello di economia circolare richiede un impegno collettivo e la collaborazione tra pubbliche amministrazioni, aziende e cittadini ma i benefici a lungo termine per il pianeta e per le future generazioni sono inestimabili.
La primavera è un esempio della circolarità che la Natura ci regala ogni anno con l’avvicendarsi delle stagioni. Sono molte le culture che festeggiano questo passaggio e ci uniamo alle celebrazioni di questo ciclo virtuoso augurando a tutti una buona Pasqua!