Tre domande a
- Edoardo Gasparin
Marketing Manager
realme
- Angelica Maci
PR Manager
realme
Tutti parlano di AI e la stanno provando nelle varie applicazioni in cui oggi è disponibile sia nel mondo consumer sia in quello dell’impresa; qual è l’emozione principale, l’atteggiamento principale con cui la vostra generazione di professionisti la sta accogliendo?
AM: Credo che la nostra generazione di professionisti stia accogliendo l’AI con un mix di entusiasmo e cautela. Da un lato, c’è una grande curiosità: l'AI rappresenta una svolta tecnologica che può rendere molti aspetti del nostro lavoro più efficienti e creativi. Per chi lavora nella comunicazione l'AI permette di creare contenuti ad alto tasso di creatività a una velocità mai vista prima.
Dall'altro lato, c’è una forte consapevolezza delle sfide: tra questioni etiche, di privacy e di accuratezza delle informazioni, è fondamentale avere sempre un occhio di riguardo all'impatto che queste tecnologie hanno sul pubblico e sul nostro settore. Più che un’adozione passiva della tecnologia, l’atteggiamento prevalente è quello di una sperimentazione responsabile, in cui l’AI diventa un alleato per potenziare le capacità umane anziché sostituirle.
Siete alla guida del marketing e della comunicazione di un brand che sta crescendo molto rapidamente e sta riscuotendo un grande successo nella popolazione giovane: quanto contano gli aspetti razionali e quanto quelli emozionali nelle scelte di chi acquista un prodotto realme? Come questa analisi influisce sulle vostre strategie?
EG: Per un brand in rapida crescita come realme, soprattutto tra i giovani, gli aspetti razionali ed emozionali sono entrambi cruciali, ma agiscono in modo complementare. Da un lato, i giovani consumatori cercano prestazioni, design e innovazione, quindi gli aspetti razionali legati a specifiche tecniche e al valore sono fondamentali nelle loro scelte d’acquisto.
Ma anche l’emozione ha un peso altrettanto significativo: il pubblico giovane desidera identificarsi con un brand che rispecchi il loro stile di vita, la loro aspirazione all’innovazione e il desiderio di essere parte di una community.
Questa analisi ci porta a creare strategie di marketing che uniscano questi elementi: da una parte, promuoviamo le caratteristiche tecniche avanzate dei nostri prodotti in modo chiaro e diretto, e dall'altra sviluppiamo campagne che raccontano un’esperienza di brand emozionante e coinvolgente. Questo è particolarmente importante sulle piattaforme dove i giovani sono più attivi, come TikTok e YouTube, dove possiamo creare contenuti che parlano alla loro razionalità e al loro cuore allo stesso tempo.
Se poteste decidere voi in quale dimensione della vita umana (economica, politica, sociale, culturale, relazionale, dell’intrattenimento) dovrebbe guidare la sfera emozionale e psicologica rispetto a quella razionale, quale sarebbe?
AM: Se dovessi scegliere una dimensione in cui la sfera emozionale e psicologica dovrebbe guidare rispetto a quella razionale, sarebbe la dimensione culturale. La cultura è il terreno in cui nascono e si evolvono i valori, le visioni e le idee che definiscono una società.
Ponendo l’emozione e la sfera psicologica al centro della cultura, possiamo costruire una realtà più autentica e inclusiva. Un approccio emotivo alla cultura è essenziale per costruire una società più empatica, in cui i valori economici e politici rispondono non solo alla logica, ma anche al bisogno umano di connessione e appartenenza.
EG: Io invece sceglierei la dimensione sociale. La società, infatti, è il fondamento su cui si plasmano la cultura, l’economia e la politica, e al centro di tutto rimane l'essere umano con le sue emozioni, aspirazioni e valori.