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maggio 2024

Empower to the People

Chiunque frequenti il mondo delle grandi aziende ha sentito nominare almeno una volta il sostantivo “empowerment”, magari non prestandoci più di tanta attenzione né soffermandosi sui suoi significati.

Empower to the People

Nella sua definizione da vocabolario, empowerment indica la conquista, da parte di un individuo o di una collettività, della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, sia nell'ambito delle relazioni personali sia in quello della vita politica e sociale. È un processo multidimensionale di crescita basato sull'incremento dell'autostima, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.

Già nella sua definizione, vediamo dunque che si può parlare di empowerment sotto molteplici aspetti, non solo quello dell’affermazione professionale, ma anche dell’affermazione sociale, della consapevolezza psicologica e della salute fisica e mentale. È un processo che prevede un intenso lavoro, condotto sia in autonomia – e in questo caso si parla di self-empowerment – sia in maniera guidata, attraverso confronti individuali, azioni di mentoring e veri e propri corsi.

Empowerment è consapevolezza, non solo di sé, del proprio valore e dei propri limiti, ma anche del contesto in cui viviamo e lavoriamo e degli ambienti con cui interagiamo. È frutto di un lavoro psicologico, comportamentale, ma anche – per certi versi soprattutto – culturale, un modo aperto e fresco di guardare al mondo in modo da trarre sempre nuovi insegnamenti dalle nostre attività e contribuire con idee ed energie sempre nuove.

Punto di partenza di un processo di empowerment è la conoscenza dei propri bisogni, progetti e desideri che, associata a un personale bilancio di competenze, permette alla persona di iniziare un percorso orientativo verso gli obiettivi professionali e di vita che si prefigge.

Empowerment è tanto una questione di analisi oggettiva di competenze, ambiente, opportunità – proprie o di terzi – quanto di atteggiamento mentale. Molti studi hanno evidenziato che affrontare le sfide, superare i problemi e risolvere le complessità che incontriamo crea in noi uno stato di benessere che deriva dalla consapevolezza di esercitare appieno il proprio potenziale.

Ci piace dunque chiudere questa riflessione con una citazione di Ralph Waldo Emerson: “L'unica persona che sei destinato a diventare, è la persona che decidi di essere".

Tre domande a

  • Michela Merialdo
    COO di Digital360

In questo numero si unisce a noi la COO del Gruppo Digital360 che ci dà la sua visione del concetto di empowerment a livello sociale, aziendale e di people management.

Parliamo di empowerment a livello sociale; come, secondo te, l’innovazione digitale – area in cui lavori – può contribuire a costruire una società più sostenibile ed equa dove il progresso sia accompagnato dall’attenzione all’uomo e ai valori?

Credo che il digitale rappresenti non solo un motore di progresso economico, ma anche uno strumento potente per promuovere una società più sostenibile, equa e attenta ai valori umani.

Questo si riflette in molteplici aspetti che possono contribuire a costruire una società più equa e attenta all'uomo e ai valori fondamentali.

Innanzitutto, la sostenibilità: il digitale può giocare un ruolo cruciale nella sostenibilità ambientale. Tecnologie avanzate come l'Internet of Things (IoT), l'intelligenza artificiale (AI) e il big data analytics consentono di ottimizzare l'uso delle risorse, riducendo sprechi e consumo energetico.

Quindi, l’inclusività: l'innovazione digitale può altresì contribuire a ridurre le disuguaglianze e le fragilità di vario genere. L'accesso a tecnologie digitali e a piattaforme di e-learning può democratizzare l'educazione, permettendo a persone di ogni estrazione sociale, culturale ed economica di acquisire competenze utili per il mercato del lavoro. Inoltre, le tecnologie digitali possono facilitare l'inclusione di categorie di persone con fragilità – sociali, culturali, etniche, fisiche, psicologiche, di genere – favorendo così una maggiore equità.

Inoltre, la diffusione della Cultura Digitale: a tutti i livelli è fondamentale per accelerare il processo di innovazione del tessuto economico-produttivo, della pubblica amministrazione e dell'intera società. La formazione continua e l'alfabetizzazione digitale sono essenziali per preparare la società alle sfide future.

Quali sono secondo te, che sei stata prima imprenditrice e poi manager, gli strumenti a disposizione di una manager per agire sull’empowerment del proprio team?

Credo che oggi gli strumenti a disposizione di un manager siano molteplici e di diversa natura.

Partiamo dagli strumenti “Hard”.

Sistemi di incentivazione: implementare sistemi di incentivazione che prevedano obiettivi definiti, misurabili e raggiungibili. Questo non solo motiva il team ma fornisce anche una chiara direzione su cosa è necessario per il successo.

Formazione per la crescita personale: investire nella formazione continua per sviluppare le competenze dei membri del team, tanto a livello professionale quanto personale.

Ruoli organizzativi: assegnare ruoli organizzativi che riflettano correttamente le competenze e le responsabilità di ciascun membro del team. Questo favorisce un ambiente di lavoro più efficiente e responsabile.

Work-Life Balance: prestare attenzione all'equilibrio tra vita lavorativa e personale dei dipendenti, promuovendo iniziative di welfare aziendale.

Smart Working: offrire la possibilità di lavorare in modalità smart working, aumentando così la flessibilità e il benessere dei dipendenti.

Vi sono poi strumenti “Soft”. 

Dare una direzione: fornire una direzione chiara e contestualizzare le decisioni in modo che il team possa comprendere e condividere la vision e la mission aziendale.

Cultura del feedback bidirezionale: promuovere una cultura del feedback che sia bidirezionale, in cui sia i manager che i dipendenti possano esprimere le proprie opinioni e idee costruttivamente.

Cultura dell'errore: instaurare una cultura che veda l'errore come un'opportunità di apprendimento piuttosto che di punizione, incoraggiando così l'innovazione e la crescita.

Scambi tra peer: favorire lo scambio di conoscenze e competenze tra colleghi, creando un ambiente di apprendimento collaborativo.

Inoltre, credo che un manager non possa astenersi da alcune soft skill.

Dare il buon esempio: un manager è un punto di riferimento. Il modo in cui si comporta – dal sorriso alla puntualità, alla calma nel gestire situazioni stressanti – influenza il clima aziendale e il comportamento del team.

Attenzione e ascolto: le persone hanno bisogno di sentirsi ascoltate e apprezzate. Bisogna prendersi il tempo per ascoltare attivamente le loro preoccupazioni e idee.

Essere un modello di comportamento: bisogna essere consapevoli che i collaboratori osservano e cercano in un manager un modello da seguire. È fondamentale mostrare integrità, rispetto e professionalità in ogni azione.

Promuovere un ambiente positivo: creare un ambiente di lavoro in cui le persone si sentano valorizzate e supportate, sia professionalmente sia personalmente. Questo non solo migliora il benessere del team ma aumenta anche la produttività e la soddisfazione lavorativa.

Che consigli puoi dare alle giovani generazioni che arrivano nel mondo del lavoro?

Credo che un atteggiamento curioso e proattivo possa aiutare ad acquisire nuove competenze e conoscenze: tenere alta la curva di apprendimento è stimolante e non aspettare che le opportunità "vengano offerte" ma cercarle attivamente è sicuramente appagante.

Oltre a coltivare le competenze tecniche che sono sicuramente importanti, è importante non sottovalutare l'importanza delle soft skills come la comunicazione, il lavoro di squadra e la gestione del tempo.

Imparare a gestire i conflitti in modo costruttivo e a lavorare efficacemente con persone diverse rende flessibili e adattabili e poiché il mondo del lavoro è in continua evoluzione abbiamo bisogno di professionisti resilienti che siano disposti ad adattarsi ai cambiamenti.

Per chi è alle prime esperienze, inoltre, suggerirei di non avere paura di chiedere consigli o feedback e di cercare di costruirsi una rete di contatti professionali per connettersi a professionisti di settore che possano mostrare e condividere prospettive differenti.

Essere aperti ad accettare il feedback, anche se negativo, in modo costruttivo è un'importantissima opportunità di crescita.

Concluderei dicendo che sicuramente è importante avere un grande senso di responsabilità, dimostrando integrità e professionalità in ogni interazione lavorativa ma di non dimenticare di bilanciare il lavoro con il tempo personale: un buon equilibrio aiuterà a mantenere la motivazione e a prevenire stress e tensioni.

News dal mondo social

TikTok: video fino a 60 minuti?

TikTok sta testando la possibilità di prolungare la durata dei video fino a 60 minuti, un’opzione che consente agli utenti di arricchire i propri contenuti senza essere costretti a spezzare in più parti una narrazione. Attualmente, la funzione è indirizzata a categorie specifiche di contenuti, come quelli educativi e gli sketch comici.

YouTube: informazioni più dettagliate sulle violazioni delle linee guida

YouTube sta per lanciare un nuovo sistema che segnala il momento esatto in cui un video viola le regole della piattaforma. Questa nuova opzione sarà disponibile per i creator che caricano contenuti tramite il processo di autocertificazione, fornendo supporto nella gestione della demonetizzazione e nella risoluzione dei problemi legati alle violazioni.

Instagram sta testando i Recent Stories Highlights

Instagram vuole introdurre una cartella simile a quella di un Instagram Story Highlight per raccogliere le Stories che gli utenti desiderano trattenere oltre il limite di 24 ore. Questa scelta rientra in un piano d’azione finalizzato a potenziare le funzionalità utilizzate più di frequente dagli utenti, tra cui le Stories, i DM e i Reels.

News dal mondo dell'editoria

AI da regolamentare

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e l’editoria, Alberto Barachini ha parlato al Festival dell’Economia di Trento, nel corso del dibattito “Come l’informazione e l’editoria fanno i conti con l’Intelligenza artificiale”.

Nuova Newsletter sull’AI

Mercoledì 29 maggio è uscito il primo numero de “Il segnale”, newsletter de Il Sole 24 Ore dedicata all’intelligenza artificiale, che ogni due settimane - sempre il mercoledì - fa il punto sui nuovi sviluppi e relative implicazioni.

Scienza o fake, difficile distinguere

L’editore statunitense Wiley costretto a cancellare oltre 11 mila studi pubblicati, che a un esame più attento si sono rivelati truffe. Il comitato editoriale Journal of Economic Surveys: “L’industria libraria accademica rischia sempre più di compromettere l’autenticità della scoperta e della divulgazione di qualità”.

-2,2% per l’editoria italiana a inizio 2024

Nei primi quattro mesi del 2024, il mercato dell’editoria italiana ha registrato 465,6 milioni di euro di vendite a prezzo di copertina, pari a una flessione del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. In termini di copie vendute, vi è stata una contrazione del 3,5%.

Best practice

Junior Achievement Italia | Campionati di imprenditorialità.

Giovani idee di futuro

A proposito di empowerment non si può non parlare di quanto sia importante investire sulla crescita e sullo sviluppo delle competenze delle nuove generazioni. È il cuore della missione di Junior Achievement, quinta non profit al mondo dedicata all’educazione imprenditoriale a scuola e tre volte candidata al Premio Nobel per la Pace.
In Italia, JA organizza programmi di orientamento e formazione e, fra le numerose attività speciali, i Campionati di imprenditorialità in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per valorizzare idee e progetti di studentesse e studenti delle scuole superiori di tutta Italia.

Quest’anno, le finali si sono tenute a Parma il 23 e il 24 maggio con ben 60 team finalisti e la presenza di Istituzioni, Associazioni e più di 50 aziende partner di JA (come ABB, Coca Cola HBC Italia, EY, Intel, SAP, Trend Micro). Fra i temi principali dei progetti in gara, innovazione e AI, sostenibilità, robotica, valorizzazione dei territori.

Ad aggiudicarsi la vittoria è stata la mini-impresa S.O.S. JA della classe 3B – indirizzo Biotecnologie Sanitarie dell’I.T.T. E. Majorana di Milazzo (Messina).

Protagonisti, reportage e foto qui: www.campionatimprenditorialita.it/

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Premio Internazionale Tecnovisionarie® 2024

Il 29 maggio si è tenuta a Palazzo Pirelli a Milano la cerimonia di premiazione di 12 donne che si sono distinte nell’innovazione e nella gestione sostenibile delle risorse idriche.

Scienziate, imprenditrici, manager, amministratrici pubbliche sono le vincitrici, scelte fra le decine di candidature pervenute, che, pur attive in ambiti diversi, sono accomunate da valori comuni quali la competenza, la determinazione, l’impegno sociale.

Il prestigioso Premio, ideato da Gianna Martinengo, fondatrice e presidente di Women&Tech® ETS, dal 2008 celebra le donne che hanno fatto la differenza nei loro campi di specializzazione, contribuendo a promuovere la parità di genere nel mondo tecnologico ed è parte di un ampio programma di iniziative volte a favorire il superamento del gender gap nelle materie scientifiche che l’associazione porta avanti fin dalla sua fondazione.

Parola del mese

Locus of control

La teoria del locus of control (letteralmente, “luogo attraverso cui si esercita il controllo”) è stata introdotta per la prima volta da Julian Rotter nel 1954 e rappresenta, in psicologia, il modo con cui un individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano determinati dalle proprie azioni e comportamenti, oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà.

In sostanza, secondo Rotter, il locus of control dipende da come le persone spiegano le difficoltà: se attribuiscono le cause degli eventi alle proprie caratteristiche personali (internamente) o alle caratteristiche del contesto (esternamente).

Le attuali conoscenze sul locus of control sono ampiamente impiegate per migliorare il benessere psicologico. Le persone con un locus of control interno tendono infatti a possedere una maggiore autostima e senso di autoefficacia, mentre coloro con un locus of control esterno sono più predisposti all'ansia e alla depressione. In questo contesto, il self empowerment è facilitato da un locus of control interno, così come uno stile di attribuzione focalizzato sul sé.