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settembre 2024

È la tecnologia a definire la storia o la storia a creare tecnologie?

L’emergere e l’affermarsi di una nuova tecnologia ha sempre portato, nel corso della storia umana, a cambiamenti epocali.

È la tecnologia a definire la storia o la storia a creare tecnologie?

Focus

E i cambiamenti nelle condizioni sociali, organizzative e ambientali decretano l’esigenza di creare nuove tecnologie A volte si è trattato di scoperte casuali, altre volte è stato un progresso a livello sociale e culturale a creare le condizioni perché una determinata tecnologia potesse nascere, altre ancora è stata la tecnologia stessa a creare le condizioni perché vi fosse un passo in avanti per tutta la società. Quali che siano le condizioni, una cosa è certa: la storia e la tecnologia hanno sempre viaggiato insieme arricchendosi a vicenda.

Quando, in epoca preistorica, le prime comunità umane diventarono stanziali e iniziarono a produrre surplus alimentari grazie ad agricoltura e zootecnia, la popolazione aumentò, richiedendo una maggiore organizzazione delle comunità e lo sviluppo di nuove tecnologie, come l’irrigazione, per rendere più efficienti le coltivazioni in un circolo virtuoso di ulteriore crescita che produsse presto la nascita delle città e l’espansione del commercio. Questo portò con sé l’invenzione della scrittura e come conseguenza professioni specialistiche.

Un’invenzione epocale come la stampa a caratteri mobili portò a una importante riduzione dei costi di produzione dei libri, dando accesso alla lettura, e quindi alla cultura, a molte più persone e gettando le basi per un allargamento del sapere che portò all’affermarsi di nuove classi sociali, nuovi ordinamenti politici, un nuovo modo di concepire la scienza e – in ultima analisi – alla prima rivoluzione industriale.

Vi sono poi casi nei quali una scoperta del tutto aleatoria, pensiamo ad Archimede immerso nella vasca da bagno o alla mela di Isaac Newton, portò alla formulazione di nuove teorie scientifiche (il principio di galleggiamento, la legge di gravitazione universale) e addirittura alla creazione di nuove branche della matematica (il calcolo differenziale) per poterle rappresentare. In campo medico, la constatazione che le mungitrici erano immuni al vaiolo portò alla formulazione dei primi vaccini mentre, per fare un esempio più vicino alla nostra vita di tutti i giorni, l’osservazione di come i semi di una pianta si attaccavano inestricabilmente alla pelliccia del suo cane portò l'ingegnere svizzero George de Mestral a inventare il velcro.

Oggi la tecnologia avanza e si evolve a ritmi vertiginosi, e non tutti gli esseri umani ne sono toccati o possono tenere il passo di tutti i progressi che fa. Ogni salto crea nuove abitudini, nuove esperienze per l’essere umano, sia a livello culturale sia organizzativo sia ambientale. Vi sono casi in cui la tecnologia può anche creare inquietudine, in cui ci si chiede se non stia progredendo troppo velocemente, ma di fatto essa nasce sempre dall’insaziabile curiosità dell’essere umano. A volte si sviluppa in conseguenza di progressi storici, altre volte li definisce, ma senza dubbio la storia dell’umanità sarà sempre accompagnata dal progresso tecnologico.

Essere consapevoli del suo dispiegarsi e del suo potenziale è un obiettivo che l’uomo deve darsi per viverla in modo sereno.

Tre domande a 

  • Pauline Chay
    Communications Manager EMEA VMware by Broadcom
     

In questo numero siamo lieti di ospitare Pauline Chay che, forte della sua esperienza in un’azienda all’avanguardia della tecnologia, ci porta il suo punto di vista su come la tecnologia plasma i tempi in cui viviamo.

Durante la tua carriera nel campo dell’innovazione tecnologica, hai osservato diverse pietre miliari che hanno plasmato il percorso del progresso, in particolare negli ultimi anni: quali tecnologie hanno avuto, secondo te, il maggiore impatto?

Quando ho iniziato a lavorare, nel 2009, l'Internet of Things (IoT) era già una tecnologia molto promettente, pronta a interconnettere meglio il nostro mondo ed estrarne dati preziosi. Abbiamo iniziato a generare enormi quantità di dati, provenienti da molteplici fonti diverse, dagli elettrodomestici fino a intere fabbriche. Le smart city sono emerse come lo standard definitivo e abbiamo iniziato a creare modelli di intelligenza artificiale predittiva per guidare le azioni in base ai dati raccolti. Questo mi porta alla seconda tecnologia di maggiore impatto.

Quindici anni dopo, il nostro mondo è più interconnesso che mai e siamo passati da un modello di intelligenza artificiale predittiva a uno di intelligenza artificiale generativa. Grazie alle enormi quantità di dati che raccogliamo quotidianamente, oggi possiamo creare large language model (LLM) altamente efficienti. I casi d'uso sono infiniti e siamo solo all'inizio di questa nuova era!

Quali tecnologie offrono maggiori opportunità per i professionisti del marketing e della comunicazione?

Potreste aspettarvi che io parli di strumenti di intelligenza artificiale generativa qui ma, come professionista della comunicazione, credo che non sostituiranno mai completamente un copywriter esperto. Mentre l'intelligenza artificiale generativa può gestire le basi, coinvolgere un pubblico con emozione e passione richiede comunque un tocco umano.

Per me, gli strumenti più trasformativi sono state le piattaforme collaborative e social. Ci consentono di condividere informazioni in modo più rapido ed efficace, consentendo al pubblico di connettersi e reagire in tempo reale ai nostri messaggi. La digitalizzazione della società ci ha portato a ripensare completamente le nostre strategie di comunicazione, con i social media che sono un vero punto di svolta nel modo in cui comunichiamo oggi.

Qual è la tua visione per il prossimo futuro del tuo settore?

Credo che le organizzazioni continueranno a trasformarsi digitalmente e a innovare, ma come parte di un ecosistema più ampio piuttosto che perseguendo percorsi individuali. Ciò che colpisce è il dinamismo di questo settore, con le startup che competono sempre di più con le aziende tradizionali e consolidate e spesso le superano. La tecnologia si evolve così rapidamente che ciò che è vero oggi potrebbe essere molto diverso domani. Quindi, chissà che cosa ci riserva il futuro?

News dal mondo social

Meta vuole offrire dati più specifici per ottimizzare le campagne pubblicitarie

Meta ha intenzione di ottimizzare le campagne pubblicitarie fornendo agli inserzionisti dati più approfonditi. Un esempio è la funzionalità “Conversion Value Rules” che permette alle aziende di indicare a Meta il pubblico e il tipo di conversioni più importanti per i loro obiettivi.

Nuovo aggiornamento per Aloud, lo strumento di doppiaggio per YouTube

YouTube ha annunciato un aggiornamento di Aloud, il suo strumento di doppiaggio basato sull'Intelligenza Artificiale. Aloud includerà nuove lingue e sarà disponibile a un numero più ampio di video creator, con l’obiettivo di aiutarli a raggiungere un pubblico maggiore e superare le barriere linguistiche.

Social AI: una piattaforma che sostituisce gli umani con l’Intelligenza Artificiale

Social AI è una piattaforma simile a X ma con una particolarità: gli utenti interagiscono esclusivamente con algoritmi e bot, anziché con altre persone.

News dal mondo dell'editoria

Faro del Garante privacy sugli accordi di OpenAi con Rcs e Gedi

Il Garante per la protezione dei dati personali e la Federazione nazionale della Stampa italiana monitorano con attenzione e preoccupazione gli accordi tra Rcs MediaGroup, Gedi e OpenAI riguardanti l'uso dei contenuti italiani su ChatGPT, valutando possibili iniziative e approfondimenti tecnici e contrattuali.

Cresce l’offerta digitale di Chi con il nuovo sito e il format social video “Casa Chi”

Il magazine "Chi" di Mondadori lancia il sito Chimagazine.it e il format social e video "Casa Chi", con la raccolta pubblicitaria affidata a Piemme.

Italiani preoccupati per la libertà di espressione: giornali schierati e fake news, fortunatamente ci sono i social

Una ricerca Radar di SWG mostra che gli italiani percepiscono i media meno liberi rispetto al passato, influenzati anche dal politically correct. L'Italia scende al 46° posto nel Press Freedom Index 2024 di RSF, risultando la peggiore in Europa occidentale.

Barachini: 'La Commissione IA ha posto regole utili all'editoria'

Il Senatore Alberto Barachini, presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, ha affermato che, partendo da una totale assenza di regole, sono stati ora creati dei guardrail per tutelare settori come l'editoria nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale.

Best practice

La nuova dimensione del contatto tra uomo e digitale, eXtended Reality

La tecnologia – o meglio, il sistema di tecnologie – che sta modificando in modo importante l’esperienza delle persone con il digitale in numerosi ambiti è l’eXtended Reality, una frontiera nuova che richiede di essere affiancata dalla riflessione filosofica e sociologica per essere compresa in tutto il suo potenziale positivo.

Una tecnologia che permette di creare dimensioni nuove e immersive sia nel mondo del lavoro sia nell’educazione e nella formazione. Grazie all’integrazione tra intelligenza artificiale, realtà aumentata, realtà virtuale e dispositivi intelligenti, viene applicata alla formazione a distanza, alla prototipazione, alla produzione, alla vendita e in molti altri settori, creando situazioni in cui l’ingegno umano è sostenuto dal digitale per ottenere effetti sorprendenti.

Ne abbiamo parlato all’evento di Hevolus – organizzato in collaborazione con Microsoft, dedicato alle nuove dimensioni create da Azure OpenAI e dall’eXtended Reality. Microsoft ha ridefinito il concetto di copilota, ora presente in tutti i suoi prodotti per supportare la creatività attraverso l'intelligenza artificiale. In questo evento, abbiamo visto come Hevolus lo abbia applicato alle esperienze di realtà estesa, con esempi pratici di aziende che hanno già scelto le sue soluzioni.

Un caso di successo interessante è quello che vede la collaborazione tra Hevolus e l’ITIS Marconi, nominato quest’anno tra le 10 migliori scuole innovative del mondo.

Parola del mese

Deus ex machina

L'espressione latina “deus ex machina” significa letteralmente “divinità (che scende) dalla macchina”. Nel teatro antico indicava una divinità che, scendendo dall'alto tramite un marchingegno meccanico, compariva sulla scena per dare risoluzione a una trama irrisolvibile secondo i classici principi di causa ed effetto. Oggi, come tutti sappiamo, l'espressione viene adottata per descrivere una persona o un evento che risolve inaspettatamente situazioni molto complesse.

Non solo teatro, comunque. Vi siete mai chiesti un esempio di “deus ex machina” nel mondo della letteratura (e del cinema)? Uno decisamente emblematico si trova nell’ultimo capitolo della saga di Harry Potter. Nel confronto finale tra Harry e Voldemort, Harry muore. Ma, risvegliatosi in una specie di aldilà (Limbo), Harry incontra il suo vecchio maestro Albus Silente, che gli svela come eliminare definitivamente Voldemort. Harry ritorna in vita e sconfigge per sempre il suo nemico, risolvendo così la trama in modo sorprendente e inaspettato.