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28 mar 2025 09:27 marzo 2025

AI sì ma con criterio

Utilizzare l’intelligenza artificiale in maniera consapevole.

AI sì ma con criterio

Focus

Non ci sono pareri neutrali sull’intelligenza artificiale: o la si abbraccia con entusiasmo oppure la si vive come una minaccia. Tuttavia, nessuno dei due atteggiamenti è particolarmente produttivo, se non si ragiona sulle tipologie di strumenti che abbiamo a disposizione e sull’utilizzo che ne possiamo fare per rendere più soddisfacente e produttivo il nostro lavoro.

Il punto fermo da cui partire è che l’intelligenza artificiale è qui per rimanere; ma di quale AI stiamo parlando, di preciso? Le applicazioni più eclatanti, che producono risultati anche emozionalmente di maggiore impatto, sono quelle di Generative AI che in tempi rapidissimi si sono evolute al punto di superare il test di Turing con interazioni che passano credibilmente per umane.

In realtà, sono anni che utilizziamo funzionalità di intelligenza artificiale quasi senza accorgercene; pensiamo agli algoritmi di riconoscimento facciale che utilizziamo in call. Altre, come i modelli predittivi, sono meno spettacolari di ChatGPT o Midjourney ma ci aiutano a navigare fra mari di dati che altrimenti impiegheremmo mesi a elaborare, migliorando i processi decisionali grazie a una maggiore accuratezza delle previsioni e alla loro capacità intrinseca di minimizzare i rischi.

L'automazione dei processi è uno dei principi fondanti dell’AI. Attraverso algoritmi avanzati, le macchine possono infatti eseguire compiti ripetitivi con efficienza, riducendo tempi e costi operativi. Questo non migliora solo la produttività ma libera anche le persone per dedicarsi ad attività che richiedono creatività e pensiero strategico.

Inoltre, l'AI aiuta le aziende a rimanere flessibili e adattabili. In un mercato in continua evoluzione, la capacità di rispondere rapidamente ai cambiamenti è fondamentale. L'intelligenza artificiale fornisce gli strumenti per monitorare le tendenze del mercato e adattare le strategie aziendali di conseguenza.

I vantaggi sono molteplici ma non bisogna minimizzare i rischi associati a un utilizzo indiscriminato dell’AI. Per esempio, questioni etiche e di privacy sono al centro del dibattito su come i dati vengono raccolti e utilizzati. In questo senso, è essenziale che le aziende adottino pratiche trasparenti e sicure per proteggere le informazioni sensibili dei clienti e dei dipendenti.

In modo analogo, non è né utile né produttivo utilizzare applicazioni di intelligenza artificiale come scorciatoia per produrre contenuti di valore. Per sua natura l’AI si informa sull’esistente, quindi non potrà creare un pensiero davvero originale.

Come tutte le innovazioni tecnologiche, l’intelligenza artificiale è uno strumento: sta all’intelligenza umana utilizzarlo in maniera vantaggiosa per migliorare le nostre vite quotidiane.

Tre domande a

  • Luca Argenton
    CEO, Digital Attitude


In questo numero lasciamo il palcoscenico a Luca Argenton, psicologo, ricercatore e CEO di Digital Attitude, società del Gruppo Digital 360 che ha come mission la ricerca dell’armonia fra persone e tecnologia.

Nel vostro manifesto affermate di “creare armonia nella relazione tra persone e tecnologia”. Come è nata l'idea di fondare un'azienda con questa mission e quali esperienze personali o professionali vi hanno guidato verso questo obiettivo?

Nel corso della mia carriera da psicologo e CEO, ho vissuto numerose esperienze che mi hanno fatto riflettere sulla disconnessione che spesso si viene a creare tra le persone e gli strumenti digitali all'interno delle organizzazioni. Ho notato che molte aziende investono negli strumenti digitali ma poi faticano a coinvolgere realmente le persone, a renderle protagoniste del cambiamento.

Da questa consapevolezza è nata hi Platform: una soluzione che mette le persone al centro, progettata per creare una relazione armonica e naturale tra esseri umani e tecnologia. La nostra missione è creare un ecosistema digitale che non sia solo efficiente, ma anche umano. Un ambiente dove la tecnologia non sostituisce le relazioni ma le potenzia, rendendole davvero generative. Infatti, la nostra vision nasce proprio dall'ascolto, dall'osservazione dei reali bisogni delle persone e dall'ambizione di progettare soluzioni che rendano la trasformazione digitale un'esperienza ricca di senso.

In un'epoca sempre più dominata dall'intelligenza artificiale, quale ruolo conserva la vostra piattaforma e come si è evoluta per rispondere alle nuove esigenze del mercato?

Quando abbiamo iniziato, hi Platform era principalmente dedicata all’adozione di nuovi comportamenti, grazie ai principi della nudge theory. Poi sono arrivati i progetti di M365 Adoption, con un focus specifico su Teams. Quelli che inizialmente erano semplici progetti di digital workplace si sono progressivamente evoluti in soluzioni più estese di trasformazione digitale. Adesso hi Platform accompagna le organizzazioni nei loro percorsi di cambiamento più sfidanti, utilizzando tecniche innovative di engagement, gamification e comunicazione tailor-made e formazione asincrona.

Un recente passaggio chiave è stato lo sviluppo della declinazione di hi Platform come CopilotGo, che ci ha permesso di approfondire anche il tema dell'adoption di M365 Copilot - l’AI Generativa di Microsoft.

Oggi stiamo investendo massicciamente sul tema degli agenti AI. Non più semplici strumenti di automazione, ma veri e propri compagni digitali capaci di comprendere i contesti specifici, anticipare i bisogni delle persone, supportare l'apprendimento personalizzato e facilitare l'engagement organizzativo.

Come sta cambiando il mondo del lavoro sotto l'influenza dell'intelligenza artificiale e quali trasformazioni prevedi nei prossimi anni per le aziende e i professionisti?

La nostra esperienza diretta, anche come partner Microsoft in area Modern Work, ci colloca in prima linea in questa rivoluzione. Abbiamo accompagnato oltre 50 aziende italiane e internazionali e continuiamo a supportare ogni giorno tante altre aziende nel loro percorso di AI & Copilot adoption, vedendo come l'intelligenza artificiale stia diventando un vero e proprio "collega digitale" che aumenta la produttività e libera le persone dalle attività a basso valore.

Un esempio concreto è il progetto che abbiamo realizzato con SACE. Attraverso l'adozione di M365 Copilot e Viva Suite, SACE ha radicalmente ripensato il proprio modo di lavorare: hanno ridotto il tempo dedicato alle e-mail da 7,2 a 3,7 ore settimanali, introdotto una settimana lavorativa flessibile con il 91% dei loro dipendenti che utilizza attivamente l’intelligenza artificiale.

Questo progetto, secondo me, delinea già alcune delle principali trasformazioni che prevedo in atto nel prossimo futuro. Le attività ripetitive verranno progressivamente automatizzate, liberando spazio per compiti a più alto valore strategico. Il futuro dell'intelligenza artificiale non sarà solo tecnologico, ma sempre più culturale: vedranno emergere nuove figure professionali capaci di dialogare strategicamente con l'IA, con una crescente attenzione all'apprendimento continuo, al pensiero critico e alla creatività.

Con hi Platform e i nostri progetti di Copilot adoption, supportiamo concretamente le organizzazioni in questa evoluzione. La vera sfida non risiede nella tecnologia, ma nella capacità di ripensare mindset e comportamenti. Non si tratta semplicemente di utilizzare l'intelligenza artificiale, ma di farlo con consapevolezza e in modo sostenibile.

News dal mondo social

I miglioramenti di LinkedIn per Campaign Manager

LinkedIn ha annunciato alcuni aggiornamenti per la piattaforma Campaign Manager, pensati per migliorare la gestione delle inserzioni. Tra le novità troviamo l'introduzione di Media Planner, la possibilità di duplicare facilmente gli annunci tra campagne e account e l'introduzione degli UTM dinamici, che semplificano il tracciamento delle performance.

Meta potenzia il marketplace per la ricerca di creator

Meta ha introdotto nuovi strumenti basati su AI per ottimizzare il suo marketplace dedicato alla ricerca di creator. Le aziende potranno individuare i creator più affini al loro brand per eventuali collaborazioni, utilizzando parole chiave specifiche.

TikTok vuole potenziare la sicurezza e la privacy degli utenti con Security Checkup

TikTok sta introducendo una nuova funzionalità chiamata Security Checkup, che offre alle persone una panoramica semplificata delle impostazioni relative alla privacy e alla sicurezza del loro account.

News dal mondo dell'editoria

Nasce il primo quotidiano al mondo realizzato con AI
Da anni numerose testate utilizzano l’AI per elaborare parti della propria struttura, dichiarandolo, ma il Foglio AI è il primo quotidiano al mondo realizzato interamente con l'intelligenza artificiale. Dal 18 marzo, per un mese, questo giornale sarà disponibile in edicola e in digitale. L’iniziativa del quotidiano diretto da Claudio Cerasa non ha mancato di aprire il dibattito e sollevare qualche polemica nel mondo dell’informazione e nella comunità dei social media.

Nasce l’Osservatorio Hearst sulle abitudini di consumo
L’Osservatorio studierà le abitudini di consumo degli italiani per tutto il 2025. Hearst Italia collaborerà con InTribe per condurre indagini approfondite su settori chiave come fashion, beauty, food & beverage, automotive, travel, finance e tecnologia.

Nuova grafica per QN

QN Quotidiano Nazionale e le testate Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno avranno una veste grafica completamente rinnovata. Le novità includono una presentazione delle notizie più immediata, l’aumento delle pagine dedicate alle brevi e il potenziamento dell'informazione locale.

Restyling per Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud

Dal 22 marzo le due testate si presentano con una veste moderna e coinvolgente. Fra le novità un layout più efficace, maggiore spazio agli approfondimenti e alle inchieste, e un'esperienza di lettura arricchita per i lettori.

Best practice

Psicologia, creatività e AI: è “hi”, engagement, orchestrazione, comunicazione e amplificazione in una singola piattaforma

hi è la piattaforma creata da Digital Attitude che aiuta le imprese per la comunicazione, l’engagement delle persone, l’orchestrazione di tool e processi, per esperienze innovative di learning e di change management.

Utilizza la nudge-tech, architettura basata su AI pensata per incoraggiare comportamenti positivi a livello individuale e aziendale, per accompagnare le persone in un’esperienza ingaggiante, personalizzata, contestuale e misurabile. Con la creatività, affianca le aziende e i suoi dipendenti in ambiti importanti per l’organizzazione e il moderno workplace.

Con i nudge – piccole interazioni che appaiono a schermo – aiuta a catturare l’attenzione delle persone, indirizzarle verso materiali di approfondimento e contenuti utili e creare impatti memorabili attraverso tecniche di gamification. Una dashboard integrata permette di misurare l’efficacia dei messaggi in termini di apprezzamento e interazioni da parte dei destinatari.

Parola del mese

Turing Test
Il Test di Turing è un esperimento ideato dal matematico britannico Alan Turing nel 1950 per valutare se una macchina possa essere considerata “intelligente”.

Come funziona? Un intervistatore comunica tramite testo con due interlocutori nascosti: un umano e un computer. Ponendo domande a entrambi, deve determinare quale delle due risposte provenga dall’umano. Se il computer riesce a ingannarlo in almeno il 30% dei casi, si considera che abbia superato il test, dimostrando una forma di intelligenza artificiale.

Il concetto deriva dall’Imitation Game - un esperimento di Turing più ampio sull’inganno e il riconoscimento - da cui prende il nome il celebre film del 2014 che racconta la sua vita e il suo ruolo nella decrittazione del codice Enigma.