Tre domande a

- Luca Argenton
CEO, Digital Attitude
In questo numero lasciamo il palcoscenico a Luca Argenton, psicologo, ricercatore e CEO di Digital Attitude, società del Gruppo Digital 360 che ha come mission la ricerca dell’armonia fra persone e tecnologia.
Nel vostro manifesto affermate di “creare armonia nella relazione tra persone e tecnologia”. Come è nata l'idea di fondare un'azienda con questa mission e quali esperienze personali o professionali vi hanno guidato verso questo obiettivo?
Nel corso della mia carriera da psicologo e CEO, ho vissuto numerose esperienze che mi hanno fatto riflettere sulla disconnessione che spesso si viene a creare tra le persone e gli strumenti digitali all'interno delle organizzazioni. Ho notato che molte aziende investono negli strumenti digitali ma poi faticano a coinvolgere realmente le persone, a renderle protagoniste del cambiamento.
Da questa consapevolezza è nata hi Platform: una soluzione che mette le persone al centro, progettata per creare una relazione armonica e naturale tra esseri umani e tecnologia. La nostra missione è creare un ecosistema digitale che non sia solo efficiente, ma anche umano. Un ambiente dove la tecnologia non sostituisce le relazioni ma le potenzia, rendendole davvero generative. Infatti, la nostra vision nasce proprio dall'ascolto, dall'osservazione dei reali bisogni delle persone e dall'ambizione di progettare soluzioni che rendano la trasformazione digitale un'esperienza ricca di senso.
In un'epoca sempre più dominata dall'intelligenza artificiale, quale ruolo conserva la vostra piattaforma e come si è evoluta per rispondere alle nuove esigenze del mercato?
Quando abbiamo iniziato, hi Platform era principalmente dedicata all’adozione di nuovi comportamenti, grazie ai principi della nudge theory. Poi sono arrivati i progetti di M365 Adoption, con un focus specifico su Teams. Quelli che inizialmente erano semplici progetti di digital workplace si sono progressivamente evoluti in soluzioni più estese di trasformazione digitale. Adesso hi Platform accompagna le organizzazioni nei loro percorsi di cambiamento più sfidanti, utilizzando tecniche innovative di engagement, gamification e comunicazione tailor-made e formazione asincrona.
Un recente passaggio chiave è stato lo sviluppo della declinazione di hi Platform come CopilotGo, che ci ha permesso di approfondire anche il tema dell'adoption di M365 Copilot - l’AI Generativa di Microsoft.
Oggi stiamo investendo massicciamente sul tema degli agenti AI. Non più semplici strumenti di automazione, ma veri e propri compagni digitali capaci di comprendere i contesti specifici, anticipare i bisogni delle persone, supportare l'apprendimento personalizzato e facilitare l'engagement organizzativo.
Come sta cambiando il mondo del lavoro sotto l'influenza dell'intelligenza artificiale e quali trasformazioni prevedi nei prossimi anni per le aziende e i professionisti?
La nostra esperienza diretta, anche come partner Microsoft in area Modern Work, ci colloca in prima linea in questa rivoluzione. Abbiamo accompagnato oltre 50 aziende italiane e internazionali e continuiamo a supportare ogni giorno tante altre aziende nel loro percorso di AI & Copilot adoption, vedendo come l'intelligenza artificiale stia diventando un vero e proprio "collega digitale" che aumenta la produttività e libera le persone dalle attività a basso valore.
Un esempio concreto è il progetto che abbiamo realizzato con SACE. Attraverso l'adozione di M365 Copilot e Viva Suite, SACE ha radicalmente ripensato il proprio modo di lavorare: hanno ridotto il tempo dedicato alle e-mail da 7,2 a 3,7 ore settimanali, introdotto una settimana lavorativa flessibile con il 91% dei loro dipendenti che utilizza attivamente l’intelligenza artificiale.
Questo progetto, secondo me, delinea già alcune delle principali trasformazioni che prevedo in atto nel prossimo futuro. Le attività ripetitive verranno progressivamente automatizzate, liberando spazio per compiti a più alto valore strategico. Il futuro dell'intelligenza artificiale non sarà solo tecnologico, ma sempre più culturale: vedranno emergere nuove figure professionali capaci di dialogare strategicamente con l'IA, con una crescente attenzione all'apprendimento continuo, al pensiero critico e alla creatività.
Con hi Platform e i nostri progetti di Copilot adoption, supportiamo concretamente le organizzazioni in questa evoluzione. La vera sfida non risiede nella tecnologia, ma nella capacità di ripensare mindset e comportamenti. Non si tratta semplicemente di utilizzare l'intelligenza artificiale, ma di farlo con consapevolezza e in modo sostenibile.